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Amo Montemarano - Eventi

 
Data Evento:  28/06/2014   Ora:  18:00 << Indietro

Titolo Evento: "Oltre lo Stammlager XVIII A", si presenta libro di Michele Miscia



E' prevista per sabato 28 giugno 2014 alle ore 18.00, presso l'Aula Consiliare del Comune di Montemarano, la presentazione del libro scritto da Michele Miscia intitolato "Oltre lo Stammlager XVIII A - Storia di un reduce", organizzata dall'Associazione socio-ambientale-culturale "Amo Montemarano" O.N.L.U.S. Giornata di sensibilizzazione e ricordi, ad illustrarne i contenuti e l’idea di partenza, il figlio del protagonista, Antonio Marra, che dopo aver ritrovato il diario del padre in una antica scatola da biscotti, ha sentito il desiderio di raccontarne le vicissitudini belliche, dalla guerra in Africa del 1935 alla deportazione nel campo di lavoro nazista, lo "stammlager" appunto, all’indomani dell’armistizio del Maresciallo Badoglio.
L’evento rientra in un programma ricco di iniziative, organizzate dall'Associazione Amo Montemarano O.N.L.U.S., in occasione della programmazione estiva 2014, tra le quali si segnala il Raduno dei Poeti Dialettali, oramai giunto alla sua quinta edizione, previsto per il 5 luglio, e un Workshop sul mondo delle donne con all’interno la presentazione del libro "Io è un'altra" della dott.ssa Anna Barbato, Funzionario Pubblico presso il Comune di Napoli, organizzato per il mese di settembre.
Subito dopo l’introduzione della Responsabile della Commissione Cultura e Comunicazione dell'Associazione, dott.ssa Giovanna Gambale, e i saluti del Sindaco di Montemarano, dott. Beniamino Palmieri, sarà proprio Antonio Marra, nel ricordo del padre Angelo, a raccontare del ritrovamento del diario che l’uomo aveva scritto, all’insaputa dei suoi familiari, al ritorno dalla prigionia nazista in Austria nel 1945 e che descrive tutte le vicissitudini di una vita sospesa tra le due guerre mondiali e attraversata dalle campagne coloniali in Etiopia ed in Eritrea nel 1935, piena di sofferenza, dolore, malattia, privazioni, miseria, tutta vissuta in silenzio, al riparo dai riflettori e dalle dichiarazioni pubbliche di denuncia.
Il Presidente dell'Associazione, dott. Antonio De Vito, sottolinea la notevole valenza sociale dell’evento, sostenendo che "nel testo sono presenti, oltre all’esplicito riferimento alle deportazioni di milioni di vittime innocenti nei lager tedeschi, altri innumerevoli aspetti che riguardano da vicino la realtà contadina delle nostre terre, con le autentiche peculiarità delle persone che l’hanno popolata nei tempi trascorsi, accomunate da valori semplici e radicati nei singoli, come nelle famiglie e nella società. Su questo e altro ancora il libro sollecita il lettore a riflettere".
Per il tenente Angelo Marra, nato nel 1909, l’esercito sembrava una strada privilegiata, ma ad attenderlo c'era la guerra, trasformandolo in un prigioniero subito dopo l’armistizio del 1943, internato nel campo di lavoro di Wolfsberg, in Carinzia, Austria, lo Stammlager XVIII A, in condizioni molto prossime a quelle dei deportati negli altri lager nazisti, da cui lo divideva un esito finale diverso e salvifico, ma con l’eredità della tubercolosi. Eppure, forte di tante peripezie, la sua vita, spentasi nel 2003, è stata lunga e piena di ripartenze. Il 2 giugno 2013, Angelo Marra è stato insignito della Medaglia d’Onore dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Momento finale emozionante, con la citazione e riproduzione di un canto militare del lontano 1949, dal titolo "Mamma mia che treno lungo....", tratto dal libro “Mascarà mascarà me n’a fatto ‘nnamorà” – Le Tarantelle e i canti di Montemarano - di Luigi D’Agnese (Responsabile Museo Civico Etnomusicale “C.Coscia” e “A.Bocchino” di Montemarano) e Giovanni Giuriati; un canto militare associato al servizio militare obbligatorio e al momento del congedo e del ritorno a casa. Come afferma lo stesso Luigi D’Agnese, si tratta di un canto “di chiara impostazione popolaresca urbana, importato nel repertorio montemaranese attraverso l'esperienza militare comune a molti giovani dell'epoca”.
In conclusione, un auspicio del Presidente dell'Associazione, quello di non dimenticare quanto accaduto nella storia, non ancora troppo lontana, e insieme, un riconoscimento alle azioni di un Reduce che ben può rappresentare e riscattare quelle di tanti altri, in numero indefinito, ancora sconosciuti, nella speranza che sempre più giovani, ormai anagraficamente così lontani dalle atrocità disumane del nazismo, relegate solo ai libri di storia, siano coinvolti in un vero percorso di sensibilizzazione e consapevolezza”.


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